Visualizzazione post con etichetta parco Cesanella. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta parco Cesanella. Mostra tutti i post

martedì 12 aprile 2011

PROMETTERE E AVERE.......

Passati uno o due anni dai singoli comunicati, con i quali alcuni esponenti politici, ancora sulla cresta dell’onda, annunciavano reiteratamente l’inizio impellente ed imminente dei lavori relativi alla realizzazione del Parco della Cesanella entro termini però abbondantemente scaduti, è arrivato il momento di fare il punto della situazione, iniziando con un invito pubblico a rileggere tali articoli, dato che sono ancora on line, e che dopo anni sono divenuti ingombranti od imbarazzanti, ma sono utili per capire, più di ogni commento che come al solito non facciamo, perché amiamo snocciolare i fatti:

http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=208862

http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=209102

http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=227171

http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=260233

http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=265933

http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=260576

http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=231828

http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=249729

La situazione attuale è che la realizzazione del “Parco” non è iniziata; che sono stati venduti i lotti resi edificabili a seguito di una variante al piano particolareggiato, che ha recentemente previsto la spalmatura dei metri cubi di volume edificato originariamente previsti, in un’area molto ampia, che era stata acquisita per realizzare il “Parco”.

Gli amministratori hanno cercato di accontentare, con la variante al piano particolareggiato, gli interessi legittimi, edificatori, dei proprietari dei fondi presenti nella zona, che dovrebbero formare in parte il “Parco” ed in altra parte le quote edificabili abitative, residuali e compensative per i proprietari.

Sempre quegli amministratori hanno cercato di accontentare i residenti lungo alcune vie interessate da vicino all’edificazione di alcune fra le nuove abitazioni previste; con la variante è stato deciso di mantenere nel tracciato attuale la pista ciclabile, riducendo, contrariamente alla previsione iniziale della variante, il numero delle strade sulle quali canalizzare il traffico in partenza dalle nuove case da fare sul “Parco” ed in direzione SS16.

Con la promessa di realizzare il “Parco” in tempi brevi, gli amministratori hanno cercato di rispondere alle richieste dei cittadini ed a quelle dei proprietari delle numerose residenze sul “Parco” già realizzate, senza il “Parco” vicino, e che sono in attesa di un compratore.

La locale Parrocchia ha subito un piccolo sacrificio fondiario, meno pesante però rispetto alla previsione originaria, e potrà realizzare nello spazio residuo, con il contributo delle famiglie, delle nuove strutture sportive.

E poi ci sono (come poterle dimenticare?) anche le richieste dei cittadini che chiedono unicamente che nessun intervento edilizio sia realizzato a discapito diretto o indiretto alla propria abitazione, oppure chiedono più parcheggi, vicino casa; poi i cittadini che chiedono la delocalizzazione o la riduzione del perimetro dell’area destinata a spettacoli circensi; i cittadini che chiedono la localizzazione nel “Parco” residuo di un Campus scolastico o di scuole nuove; i cittadini residenti nelle vicinanze dell’antenna destinata al servizio di telefonia mobile, della quale chiedono lo spostamento, visto che è anche vicino al “Parco”.

Ultimi, ma non in ordine di importanza, i cittadini in procinto di acquistare sulla carta degli immobili a nord, est, ovest e a sud del “Parco”, vicino alla via del Molinello, che chiedono notizie su come sarà organizzata la viabilità in loco da e verso la Complanare; sui tempi di realizzazione e sull’estensione finale del “Parco” e sulla futura presenza nelle vicinanze di Campus scolastici o scuole.

A tutti questi cittadini è stata data una risposta, tanto che il popolo sovrano ha democraticamente deciso che tali amministratori meritano noi, e viceversa, visto che tutti fanno bene i propri interessi.

Il popolo sovrano cerca in questo modo di strappare almeno delle promesse e di portare avanti così i propri interessi legittimi, nel modo migliore possibile, fatto sta che una crisi economica ancora incombe, le casse comunali piangono ancora, la selezione naturale dei Dirigenti comunali stenta a decollare, mentre del “Parco” ancora nessuna traccia, forse perché i cittadini che volevano “solo” il “Parco” non sono stati adeguatamente presi in considerazione oppure non sono stati molto determinati o furbi.

Furbo è stato chi si è associato sempre a chi governa, per chiedere qualcosa? Avrà i migliori riscontri possibili alle sue richieste?

Furbo è chi fa le promesse, in modo da poterle almeno gestire se non mantenere, a più persone possibili? Avrà davanti a sé una splendida carriera ed un futuro meraviglioso, in Italia? Potrà con i relativi guadagni fare delle belle vacanze o comperare una villa nei pochi paradisi incontaminati rimasti?

Difficile dare risposte; porre le domande serve però già a riflettere, che non sarebbe poco.

Tutti comunque si dovranno consolare con un territorio ed un paesaggio edificati e consumati, ma in compenso vedremo totali o parziali accoglimenti delle richieste fatte, oppure sempre più promesse o almeno delle pacche sulle spalle, che in questi anni di crisi non sono poi da buttare via.

Intanto il nostro quartiere si affastella ancora di nuove case e di nuovi residenti con vista “Parco”, speranzosi in un futuro … senza ulteriori varianti urbanistiche.

giovedì 29 luglio 2010

DOPO L'ENNESIMA ASTA DESERTA SAREBBE DANNOSO RIPROVARE AL RIBASSO

Ormai è evidente a tutti la crisi del mercato delle compravendite immobiliari.
Nel nostro quartiere, come nel resto della città, molti appartamenti anche di recente costruzione sono vuoti, in attesa di compratori o locatari con adeguate disponibilità economiche.
Non servono esperti per comprendere questo dato di fatto: basta fare un giro e leggere i cartelli, oppure sfogliare i giornali di annunci immobiliari.
I cittadini hanno sempre minori disponibilità economiche, a causa della crisi globale, mentre il numero delle case messe sul mercato tende ad aumentare, a causa di una politica comunale che adesso si trova di fronte una crisi da cui è difficile uscire.
Le innumerevoli aste deserte, per la vendita dell'area comunale di oltre 15.000 mq, acquisita per realizzare il Parco della Cesanella, e successivamente "valorizzata" a scopo edilizio, sono la prova evidente dell'impossibilità di continuare ad utilizzare la leva del consumo del territorio per far quadrare i bilanci comunali.
Le entrate previste per la vendita dei lotti sono state iscritte nel bilancio comunale, per importi inizialmente di 3,3 milioni di euro, poi ridotti con succesivi lievi ribassi.
Nel frattempo molti cittadini, ed anche la Provincia di Ancona, con atto di Giunta n.207 del 20/05/2010, hanno formulato osservazioni puntuali al Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica "Parco della Cesanella” - variante 2009 - ex artt. 4 e 30 L.R. 34/92.
Investitori disponibili all'affare non sono pervenuti, neppure dall'estero, malgrado le azioni di marketing territoriale intraprese a vari livelli.
Di fronte a questa situazione, la soluzione non pare essere quella di cercare di vendere l'area edificabile malgrado la crisi, ad ogni costo, perchè si otterrebbe un corrispettivo insufficiente per colmare il disavanzo finanziario creato nel bilancio, e si consumerebbe una rilevante porzione di territorio, deprezzando o rendendo meno salubri i numerosi appartamenti realizzati con vista sul "parco".
Serve a questo punto una radicale inversione di rotta della programmazione finanziaria del Comune, perchè sono chiare le avvisaglie di periodi difficili, per gli enti locali.
Infatti, il federalismo, che dovrebbe portare una maggiore autonomia finanziaria per i Comuni, non è ancora fiscalmente operativo, mentre con il decreto legge 78/2010 sono stati anticipati i tagli ai trasferimenti statali ai Comuni, che avrebbero dovuto essere compensati con una contestuale maggiore autonomia impositiva per i Comuni, per cui di fatto sono state limitate ulteriormente le risorse economiche disponibili per l'esercizio delle innumerevoli funzioni primarie conferite ai Comuni stessi.
Ha ancora senso fare cassa con la valorizzazione del territorio a scopo edilizio?
Molti enti locali e molte Regioni si sono già posti questa domanda, ed hanno risposto negativamente, iniziando una radicale opera di razionalizzazione delle proprie spese di funzionamento, a partire da quelle per i Dirigenti, fino ad unificare gli uffici e le varie autorità di ambito, presenti su scala sovra comunale.
Speriamo che anche a Senigallia inizi una riflessione collettiva e costruttiva, senza accenti polemici, o politici, attorno a questi temi, importanti per il futuro del territorio, e di chi ci vive.

giovedì 17 giugno 2010

LA PROVINCIA INTERVIENE SUL PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL "PARCO" DELLA CESANELLA !

Con delibera n.207 del 20/05/2010, la Giunta provinciale di Ancona ha formulato le seguenti osservazioni, ai sensi dell'art.30 comma 3, della l.r. 34/92, sul piano attuativo particolareggiato ad iniziativa pubblica "Parco della Cesanella" - adozione variante 2009 ex artt. 4 e 30 l.r. 34/92, che il Comune ha trasmesso alla Provincia:
"al fine di collaborare e partecipare alla definizione progettuale è emersa la necessità di formulare osservazioni in merito ad alcuni aspetti riscontrati dall'analisi della documentazione trasmessa.
Tenuto conto che il presente progetto risulta una variante ad un pre - vigente piano attuativo, si è evidenziata la necessità di esaminare contestualmente il piano particolareggiato approvato con delibera del Consiglio comunale n.70 del 21/09/2000. Dal confronto dei due progetti urbanistici, cioè quello approvato e quello in variante, emergono due soluzioni planivolumetriche diverse, soprattutto per quanto riguarda le aree edificabili e la diversa sistemazione della viabilità interna. Il piano attuativo complessivamente ha una estensione superiore ai 10 ettari, condizione che la colloca tra i casi presenti nell'allegato B2, punto 5 lettera b) della l.r. 7/2004 "Disciplina della procedura di valutazione di impatto ambientale", quale opera quindi soggetta a V.I.A. Pertanto, considerato che il piano particolareggiato vigente risulta approvato prima dell'entrata in vigore della legge regionale sulla V.I.A. (l.r. 7/04) e che quindi non è stato assoggettato alla Valutazione di Impatto Ambientale, risulta necessario, prima dell'approvazione della presente variante, accertare la natura della stessa, al fine di verificarne la sostanzialità, tramite l'utilizzo, come metro di valutazione, di quanto riportato al paragrafo 1.4 delle "Linee guida generali per l'attuazione della legge regionale sulla V.I.A. (D.G.R. 1600/2004). Nel caso venga accertata la sostanzialità della variante, verrebbe a determinarsi la condizione di sottoposizione dell'intervento alla procedura di V.I.A., con la eventuale diretta conseguenza di sottoposizione del piano alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica ai sensi del paragrafo 1.3.1. lettera a) delle Linee guida regionali, approvate con D.G.R. 1400/2008". Pertanto, la Provincia ha richiesto al Comune di trasmettere alla Provincia ed alla Regione copia della deliberazione di approvazione del piano attuativo ai sensi dell'art.30 comma 5 della l.r. 34/92. Ai cittadini interessati ad esprimere osservazioni alla Provincia ed alla Regione, pare opportuno rammentare anche che la Corte costituzionale, con sentenza n. 340 del 2009, ha dichiarato

l’illegittimità costituzionale dell’articolo 58, comma 2, del d.l. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, per contrasto con l’art. 117, terzo comma, Cost., nella parte in cui disponeva che “la deliberazione del consiglio comunale di approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni costituisce variante allo strumento urbanistico generale. Ciò in quanto nella materia “governo del territorio”, ai sensi dell’articolo 117, terzo comma, ultimo periodo, Cost., lo Stato ha soltanto il potere di fissare i principi fondamentali, spettando alle Regioni il potere di emanare la normativa di dettaglio. Conseguentemente, la legge statale non può far venir meno la competenza della Provincia ad esaminare i piani urbanistici e le relative varianti sostanziali, ai sensi della legislazione regionale, che nel caso marchigiano è la l.r. 34/92 - art.26.

Con deliberazione del Consiglio Comunale di Senigallia n.11 del 17/2/2009, era stato dato l'avvio al procedimento di variante probabilmente sostanziale, di cui tratta la Provincia, nel senso che era stato approvato un piano di valorizzazione immobiliare, ai sensi della richiamata normativa, all'interno del "Parco", che fra l'altro ha comportato una variante urbanistica, e non è stato inviato alla Provincia, ex art.26 l.r. 34/92, per il prescritto parere.

La valorizzazione ha interessato un terreno all'interno dell'area destinata a "Parco della Cesanella", dove è stata spalmata in 15.470 mq di area comunale destinata a verde, acquisita ai fini della realizzazione del Parco, una volumetria che secondo il Piano Particolareggiato per il Parco della Cesanella doveva essere localizzata.

Con la successiva variante al piano particolareggiato al piano del Parco della Cesanella, approvata con delibera consiliare n.21 del 3/2/2010, sono state recepite le cennate variazioni di destinazione d'uso, da verde ad abitativo, con la procedura semplificata della doppia approvazione consiliare ex art.30 l.r. 34/92, e senza l'invio alla Provincia per l'esame ex art.26 l.r. 34/92. La variante appare sostanziale in quanto incide sul dimensionamento globale e comporta modificazioni alle destinazioni d'uso delle aree, da verde pubblico a verde privato, alle norme tecniche di attuazione del piano, alla distribuzione dei carichi insediativi ed alla dotazione degli standards di cui al decreto ministeriale 1444/1968.

La pronuncia della Corte Costituzionale ha fatto perdere ex tunc l'efficacia alla disposizione di legge che ha permesso al Comune di addivenire a suo tempo alla variante, senza il parere della Provincia ex art.26, per cui la regolarità dell'operazione immobiliare andrebbe attentamente valutata, non solo per le ragioni addotte dalla Provincia.

Sulla retroattività della sentenza della Consulta possono essere consultati i pareri pubblicati nei siti regionali di seguito indicati:

http://venetoius.myblog.it/media/01/00/343344427.pdf

http://www.regione.piemonte.it/autonomie/dwd/09_2010.pdf

E' difficile avere informazioni su delibere pubblicate, come quelle citate, che interessano un quartiere come il nostro, o altre parti di questo Paese.

Eppure siamo di fronte ad atti pubblici e viviamo nell'era della globalizzazione delle informazioni.

Non tutte.

.