Passati uno o due anni dai singoli comunicati, con i quali alcuni esponenti politici, ancora sulla cresta dell’onda, annunciavano reiteratamente l’inizio impellente ed imminente dei lavori relativi alla realizzazione del Parco della Cesanella entro termini però abbondantemente scaduti, è arrivato il momento di fare il punto della situazione, iniziando con un invito pubblico a rileggere tali articoli, dato che sono ancora on line, e che dopo anni sono divenuti ingombranti od imbarazzanti, ma sono utili per capire, più di ogni commento che come al solito non facciamo, perché amiamo snocciolare i fatti:
http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=208862
http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=209102
http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=227171
http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=260233
http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=265933
http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=260576
http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=231828
http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=249729
La situazione attuale è che la realizzazione del “Parco” non è iniziata; che sono stati venduti i lotti resi edificabili a seguito di una variante al piano particolareggiato, che ha recentemente previsto la spalmatura dei metri cubi di volume edificato originariamente previsti, in un’area molto ampia, che era stata acquisita per realizzare il “Parco”.
Gli amministratori hanno cercato di accontentare, con la variante al piano particolareggiato, gli interessi legittimi, edificatori, dei proprietari dei fondi presenti nella zona, che dovrebbero formare in parte il “Parco” ed in altra parte le quote edificabili abitative, residuali e compensative per i proprietari.
Sempre quegli amministratori hanno cercato di accontentare i residenti lungo alcune vie interessate da vicino all’edificazione di alcune fra le nuove abitazioni previste; con la variante è stato deciso di mantenere nel tracciato attuale la pista ciclabile, riducendo, contrariamente alla previsione iniziale della variante, il numero delle strade sulle quali canalizzare il traffico in partenza dalle nuove case da fare sul “Parco” ed in direzione SS16.
Con la promessa di realizzare il “Parco” in tempi brevi, gli amministratori hanno cercato di rispondere alle richieste dei cittadini ed a quelle dei proprietari delle numerose residenze sul “Parco” già realizzate, senza il “Parco” vicino, e che sono in attesa di un compratore.
La locale Parrocchia ha subito un piccolo sacrificio fondiario, meno pesante però rispetto alla previsione originaria, e potrà realizzare nello spazio residuo, con il contributo delle famiglie, delle nuove strutture sportive.
E poi ci sono (come poterle dimenticare?) anche le richieste dei cittadini che chiedono unicamente che nessun intervento edilizio sia realizzato a discapito diretto o indiretto alla propria abitazione, oppure chiedono più parcheggi, vicino casa; poi i cittadini che chiedono la delocalizzazione o la riduzione del perimetro dell’area destinata a spettacoli circensi; i cittadini che chiedono la localizzazione nel “Parco” residuo di un Campus scolastico o di scuole nuove; i cittadini residenti nelle vicinanze dell’antenna destinata al servizio di telefonia mobile, della quale chiedono lo spostamento, visto che è anche vicino al “Parco”.
Ultimi, ma non in ordine di importanza, i cittadini in procinto di acquistare sulla carta degli immobili a nord, est, ovest e a sud del “Parco”, vicino alla via del Molinello, che chiedono notizie su come sarà organizzata la viabilità in loco da e verso la Complanare; sui tempi di realizzazione e sull’estensione finale del “Parco” e sulla futura presenza nelle vicinanze di Campus scolastici o scuole.
A tutti questi cittadini è stata data una risposta, tanto che il popolo sovrano ha democraticamente deciso che tali amministratori meritano noi, e viceversa, visto che tutti fanno bene i propri interessi.
Il popolo sovrano cerca in questo modo di strappare almeno delle promesse e di portare avanti così i propri interessi legittimi, nel modo migliore possibile, fatto sta che una crisi economica ancora incombe, le casse comunali piangono ancora, la selezione naturale dei Dirigenti comunali stenta a decollare, mentre del “Parco” ancora nessuna traccia, forse perché i cittadini che volevano “solo” il “Parco” non sono stati adeguatamente presi in considerazione oppure non sono stati molto determinati o furbi.
Furbo è stato chi si è associato sempre a chi governa, per chiedere qualcosa? Avrà i migliori riscontri possibili alle sue richieste?
Furbo è chi fa le promesse, in modo da poterle almeno gestire se non mantenere, a più persone possibili? Avrà davanti a sé una splendida carriera ed un futuro meraviglioso, in Italia? Potrà con i relativi guadagni fare delle belle vacanze o comperare una villa nei pochi paradisi incontaminati rimasti?
Difficile dare risposte; porre le domande serve però già a riflettere, che non sarebbe poco.
Tutti comunque si dovranno consolare con un territorio ed un paesaggio edificati e consumati, ma in compenso vedremo totali o parziali accoglimenti delle richieste fatte, oppure sempre più promesse o almeno delle pacche sulle spalle, che in questi anni di crisi non sono poi da buttare via.
Intanto il nostro quartiere si affastella ancora di nuove case e di nuovi residenti con vista “Parco”, speranzosi in un futuro … senza ulteriori varianti urbanistiche.
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martedì 12 aprile 2011
giovedì 29 luglio 2010
DOPO L'ENNESIMA ASTA DESERTA SAREBBE DANNOSO RIPROVARE AL RIBASSO
Ormai è evidente a tutti la crisi del mercato delle compravendite immobiliari.
Nel nostro quartiere, come nel resto della città, molti appartamenti anche di recente costruzione sono vuoti, in attesa di compratori o locatari con adeguate disponibilità economiche.
Non servono esperti per comprendere questo dato di fatto: basta fare un giro e leggere i cartelli, oppure sfogliare i giornali di annunci immobiliari.
I cittadini hanno sempre minori disponibilità economiche, a causa della crisi globale, mentre il numero delle case messe sul mercato tende ad aumentare, a causa di una politica comunale che adesso si trova di fronte una crisi da cui è difficile uscire.
Le innumerevoli aste deserte, per la vendita dell'area comunale di oltre 15.000 mq, acquisita per realizzare il Parco della Cesanella, e successivamente "valorizzata" a scopo edilizio, sono la prova evidente dell'impossibilità di continuare ad utilizzare la leva del consumo del territorio per far quadrare i bilanci comunali.
Le entrate previste per la vendita dei lotti sono state iscritte nel bilancio comunale, per importi inizialmente di 3,3 milioni di euro, poi ridotti con succesivi lievi ribassi.
Nel frattempo molti cittadini, ed anche la Provincia di Ancona, con atto di Giunta n.207 del 20/05/2010, hanno formulato osservazioni puntuali al Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica "Parco della Cesanella” - variante 2009 - ex artt. 4 e 30 L.R. 34/92.
Investitori disponibili all'affare non sono pervenuti, neppure dall'estero, malgrado le azioni di marketing territoriale intraprese a vari livelli.
Di fronte a questa situazione, la soluzione non pare essere quella di cercare di vendere l'area edificabile malgrado la crisi, ad ogni costo, perchè si otterrebbe un corrispettivo insufficiente per colmare il disavanzo finanziario creato nel bilancio, e si consumerebbe una rilevante porzione di territorio, deprezzando o rendendo meno salubri i numerosi appartamenti realizzati con vista sul "parco".
Serve a questo punto una radicale inversione di rotta della programmazione finanziaria del Comune, perchè sono chiare le avvisaglie di periodi difficili, per gli enti locali.
Infatti, il federalismo, che dovrebbe portare una maggiore autonomia finanziaria per i Comuni, non è ancora fiscalmente operativo, mentre con il decreto legge 78/2010 sono stati anticipati i tagli ai trasferimenti statali ai Comuni, che avrebbero dovuto essere compensati con una contestuale maggiore autonomia impositiva per i Comuni, per cui di fatto sono state limitate ulteriormente le risorse economiche disponibili per l'esercizio delle innumerevoli funzioni primarie conferite ai Comuni stessi.
Ha ancora senso fare cassa con la valorizzazione del territorio a scopo edilizio?
Molti enti locali e molte Regioni si sono già posti questa domanda, ed hanno risposto negativamente, iniziando una radicale opera di razionalizzazione delle proprie spese di funzionamento, a partire da quelle per i Dirigenti, fino ad unificare gli uffici e le varie autorità di ambito, presenti su scala sovra comunale.
Speriamo che anche a Senigallia inizi una riflessione collettiva e costruttiva, senza accenti polemici, o politici, attorno a questi temi, importanti per il futuro del territorio, e di chi ci vive.
lunedì 25 gennaio 2010
IL "PARCO" DELLA CESANELLA NELL'ODISSEA DI ALTRE VARIANTI
Grazie all'impegno civico di chi vuole capire cosa resterà del "Parco" della Cesanella, è stato pubblicato nel nostro sito: www.comitatoprocesanellaenonsolo.blogspot.it uno stralcio della documentazione relativa alla variante del piano particolareggiato comunale del "Parco", che è all'ordine del giorno per l'adozione. Molti Comuni pubblicano on line le proposte di delibera, e aggiornano, con documenti e non con proclami, sull'iter dei procedimenti più importanti, che interessano la collettività, ma questo tipo di trasparenza manca a Senigallia, per cui ne risente la partecipazione democratica di chi vorrebbe vedere le carte, prima dell'adozione delle delibere, ma in Comune non può farlo, e deve accontentarsi degli spot e del "Piano" del verde. Ma veniamo all'analisi della proposta di variante. Nel "Parco", già ridotto dopo la recente valorizzazione di una sua porzione a scopo edilizio, non compare il campus scolastico, ma potrebbe sopravvenire la sua comparsa dopo le elezioni, con un'altra variante, perchè diversi esponenti della maggioranza hanno pubblicamente manifestato l'intenzione di fare proposte in tal senso. Forse non è questo il momento per far vedere che toglieranno un altro pezzo di "Parco". Un altro aspetto della variante, che colpisce, è il richiamo che il Comune di fatto rivolge a sè stesso, per non essere riuscito ad acquisire tutte le aree dai privati, se non per il 28%. Eppure l'Amministrazione aveva promesso entro il 2009 l'inizio dei lavori per il "Parco". E' un ammissione di responsabilità, questa, perchè il Comune aveva il potere di eseguire d'ufficio il piano particolareggiato ed acquisire le aree, con una variante che prevedesse l'esecuzione d'ufficio, ma non ha proceduto in tal modo, in questi venti anni di fase attuativa del piano particolareggiato per il "Parco". Il Comune è stato invece velocissimo quando si è trattato di trovare spazio per l'espansione edilizia e per fare cassa, con il consumo del territorio e la valorizzazione immobiliare di aree che erano state acquisite per il "Parco". Ai cittadini ancora proprietari delle aree da cedere per realizzare il Parco viene inoltre proposta una cessione più vantaggiosa di quella alla quale si sono sottomessi coloro i quali hanno già ceduto il proprio terreno al Comune. Questa disparità di trattamento fra chi ha resistito, e chi ha invece accettato le regole iniziali è ingiusta, penalizza i cittadini ed il territorio, e non si giustifica con l'addotta complessità delle procedure e con la loro presunta inadeguatezza. Fino ad oggi le regole sono queste, in parole povere: la cessione al Comune del terreno agricolo per il "Parco" comporta l'indennizzo e la restituzione al privato del 15% della sua superficie, come edificabile, in aree individuate ai margini del "Parco", oltre alla cessione al Comune delle aree destinate all'urbanizzazione secondaria, con facoltà di trattanerle pagando la cd. "monetizzazione" al Comune. Una cessione poco vantaggiosa per i privati, ma sempre meglio degli € 1,60 offerti ai cittadini che hanno contenziosi aperti con Autostrade spa. L'esproprio è un sacrificio per tutti, si dice spesso.Invece si prospetta, grazie alla variante, una disciplina più favorevole: il computo delle aree, da destinare al Comune come standards urbanistico, nell'85% da cedere per il "Parco", quindi la superficie edificabile per il privato sarà maggiore e non dovrà essere pagata la "monetizzazione". Così si sbloccherà l'acquisizione delle aree, o si darà spazio per altre richieste di condizioni ancora migliori? Proponiamo che in caso di mancato accordo per la cessione delle aree al Comune, quest'ultimo provveda d'ufficio all'esproprio, affinchè il "Parco" sia realizzato in tempi ragionevoli. Ci vuole un emendamento o un'osservazione ex art.30 l.r. 34/92, per la precisione. Altri pezzi di "Parco" se ne vanno, con la variante, anche nei pressi nel fosso della Giustizia, con nuove ed ulteriori edificazioni. Il futuro potrebbe veder sacrificati altre porzioni di "Parco", fino a ridurlo ad un giardino.Siamo stanchi delle promesse, e se questa è la variante per realizzare il "Parco", dovremo aspettare ancora altri anni, per poi avere un giardino, come quello alla Pace, che Parco non è. Piove cemento sul Parco, it's raining again... |
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