domenica 15 marzo 2009

PARCO DELLA CESANELLA SECONDA PARTE

DAL TERRITORIO DELLA POLITICA

ALLA POLITICA DEL TERRITORIO

DAL CITTADINO GOVERNATO

AL CITTADINO GOVERNANTE

Nasce un nuovo Comitato alla Cesanella , nasce nei modi e nelle forme del “Versus Complanare". Brindisi!

Ne siamo immensamente felici perché significa che un’idea coraggiosa, calzante riesce a vincere il dilagante torpore e costituisce un punto di riferimento per quanti non vogliono rimanere
quiescenti di fronte ad una brutale e squilibrata gestione territoriale.

E subito le prèfiche , da un tot all’ora, hanno levato alti i lamenti :«No, non è giusto. Non ce n’é alcun bisogno!», e le sentinelle dello status quo hanno dato fiatoalle trombe: «Sono organizzazioni politiche. Sanno solo criticare gli amministratori! (la mamma è sempre la mamma, ndr)

Ma sono solo ritornelli stantii che ormai verrebbero bocciati anche al Festival di Ariccia.

A Milano, una giunta di Centrodestra, bolla come “Talebani” gli aderenti ai comitati civici, a Senigallia una Giunta Pidin-Verde qualifica come “terroristi psicologici” gli appartenenti ad un comitato che hanno avuto “l’ardire”- a loro dire - di smascherare in pubblico la caterva di coglionerie con la quale hanno lardellato il progetto della Complanare (sono sempre di moda le convergenze parallele!, ndr.).
Invece i movimenti che si manifestano nella società e i comitati che si formano in ragione di un uso distorto della città, e di un “fare” errato sul territorio, rappresentano uno dei pochi segni di speranza capaci di invertire la rotta.

Per questo meritano di essere appoggiati ed incoraggiati.

Gli ultimi dati Istat parlano di un proliferare ovunque di comitati, segno di un forte distacco fra le istituzioni e la società. I cittadini hanno il diritto (e dovere) di esercitare il confronto e la critica (la critica è essa stessa contestazione, ndr), di esprimere i bisogni e di difendere i beni comuni.

La partecipazione deve essere ricercata dagli amministratori prima ancora che richiesta dai cittadini.

Così purtroppo non sempre lo è. (la Sindaco, proprio in questi giorni è uscita sbandierando l’attenzione dell’amministrazione alla partecipazione cittadina, ma l’elenco prodotto è miserello … bastano appena le dita di una sola mano! In nove anni di governo, come si dice, sul tema non si è di certo sprecata. Avesse adottato tanta parsimonia sul territorio!, ndr).

Allora sono proprio i Comitati e le Associazioni a richiamare la gente alla partecipazione, all’impegno, all’approfondimento delle cose del proprio quartiere e della città.

E l’altra sera a Cesanella si è discusso, non solo dell’organizzazione ma anche dei progetti del quartiere (tranquilli babbi!, non era una riunione di finti apolitici che sperano di entrare in politica, di vecchi politici he vogliono rientrare in politica, di sponsor partitici, di vecchi carrieristi che strumentalizzano ogni buca stradale.
Smettetela pertanto di fare gli acchiappa-fantasmi, ndr)

Si è parlato, tanto per dirne una, del Parco della Cesanella, dove con quattro- paginette-quattro, si vuole far passare una operazione non certo di mezza tacca.

A parte l’allocuzione della “allocazione di un area fabbricabile” (“intorno al mondo senza amore come un pacco postale, senza nessuno che ti chiede come va", cantava De Gregori
qualche anno fa; ndr) fanno partire tutta l’operazione dall'all’art. 58 della Legge 113 del 06 Agosto scorso (quando vogliono sono veloci, noi aspettiamo invece documenti da oltre un anno, ndr) riguardo alla Valorizzazione del patrimonio immobiliare degli enti pubblici.

Si dà però il caso che tale valorizzazione sia un grazioso eufemismo che odora di vendita, di dismissione, di privatizzazione. Con il Piano delle Alienazioni immobiliari allegato al Bilancio previsionale, il patrimonio alienabile assume una sua classificazione urbanistica e la delibera consiliare assume valore di variante allo strumento urbanistico vigente (che strano, questo procedimento ci ricorda tanto un altro adottato con la Complanare, pur in assenza della Legge citata; ndr).

Non solo, ma il tutto può essere fatto senza alcuna necessità di verifiche alla conformità con gli strumenti di pianificazione degli enti sovraordinati (Provincia e Regione). Insomma, possiamo dire che nelle Leggi-porcata il centro-destra sembra eccellere, ma nell’applicazione veloce e puntuale di queste sul territorio il centro-sinistra sembra brillare di luce propria.

Non si riesce a capire il silenzio su operazioni di questo tipo in particolare, ed è ormai una costante, delle associazioni ambientaliste (ma quando discettano di ambiente, di che cosa intendono?

Quando discutono di consumo del territorio, di che cosa parlano?; ndr).

Di qui l’importanza e la necessità dei Comitati. La speranza è che possano moltiplicarsi, possano consolidarsi e che siano in grado di aprire un colloquio con quanti hanno a cuore gli
interessi della collettività e del territorio in cui vivono, che non può essere trattato e venduto come un ferro vecchio.

Di qui la necessità di andare verso una rete di comitati, cittadina ed extracittadina.

Ad majora!


articolo tratto dal sito
www.versuscomplanare.com / Ing. Stefano Bernardini

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