sabato 6 febbraio 2010

LA NATURA CHIEDE AIUTO, SIAMO PRONTI ?


Alcune riflessioni su quello che sta accadendo al nostro territorio.

Al nostro verde, al verde che abbiamo il diritto di lasciare ai nostri figli.

Agli alberi che non vivranno e non vedranno più Senigallia, cambiata troppo radicalmente.

La vita di un albero, il suo benessere e l' ossigeno che ci regala quotidianamente non hanno prezzo...

Dedicato a tutte le anime sensibili di questa città inumana per certi versi.



Sabato 6 febbraio ore 7.30.

Mi sveglia il rumore delle ruspe che stanno lavorando nel tratto dell’autostrada di fronte a casa mia. La giornata già grigia, fredda e piovosa si preannuncia ancora più cupa. Oltre al rumore del motore e degli ingranaggi del mezzo pesante…c’è dell’altro…percepisco come un lamento…infilo una giacca ed esco…mi appare quello che temevo: la grande quercia dopo il ponte di via Cupetta viene ferocemente aggredita, sta per essere abbattuta….mi si stringe il cuore e non riesco a trattenere le lacrime…vedo la chioma dondolare verso la mia direzione come per chiedere aiuto…vorrei poter fare qualcosa ma ho solo la mia macchina per filmare e denunciare tutto, la mia profonda sofferenza ed empatia per un essere vivente che viene ingiustamente condannato a morte e le mie preghiere al Creatore. Anche Susanna, che nel frattempo è uscita di casa, è ammutolita, per la prima volta non riusciamo a dirci nulla…dopo 20 minuti il supplizio è finito. Dopo la tortura e l’agonia la quercia ha ceduto…e in quel momento ho sentito morire una parte della mia infanzia quando quell’albero era un compagno di giochi e offriva ombra e riparo a tutta la comitiva. Continuo a chiedermi perché tanto scempio? Cosa hanno nella testa e nel cuore tutti quelli che decidono la sorte dei nostri quartieri, della qualità della vita e della salute di chi abita? Dove è chi dovrebbe tutelare e proteggere le aree verdi della nostra città, tanto più le querce secolari? Allora subentra l’indignazione, la rabbia e mi viene da gridare: VERGOGNA!VERGOGNA! VERGOGNA! Non voglio pensare a quello che succederà nei prossimi mesi in questa zona….vorrei tanto che il grido della natura violentata tormenti continuamente l’animo di chi ha sentenziato la sua condanna a morte.

Francesca Angeletti



Nessun commento:

Posta un commento