venerdì 28 maggio 2010

ANALISI DELLE LINEE PROGRAMMATICHE DEL COMUNE DI SENIGALLIA


Il programma politico comunale, come ogni linea programmatica che si rispetti, delinea un percorso amministrativo utile, per offrire prospettive sempre migliori delle attuali, per tutti i cittadini. Fra le righe, come sempre, si annidano gli spunti più interessanti, per le riflessioni, le proposte ed i dubbi.

Analizziamo, quindi, per le parti che interessano il Comitato, lo schema di linee programmatiche di mandato dell’Amministrazione comunale di Senigallia.

DAL CAMPUS AL POLO SCOLASTICO PER L’AREA NORD DELLA CITTA’?

A pag. 9, le linee programmatiche evidenziano la necessità di individuare “al più presto una soluzione organica per l’area nord della città, studiando, insieme con i cittadini dei quartieri interessati un nuovo polo scolastico articolato, per i diversi ordini di scuola, dall’infanzia alla scuola secondaria di primo grado “.

Questa previsione andrebbe attuata in raccordo con il principio del consumo zero del territorio e della tutela delle risorse naturali del territorio, contenuto a pag.20 del programma.

Pertanto, sulla base di una rigorosa interpretazione del programma, non potrebbero essere accettate eventuali proposte dei cittadini, volte a sottrarre al perimetro del Parco della Cesanella ulteriori spazi, per localizzare una o più articolazioni del futuro polo scolastico.

Per giustificare le scelte importanti nel campo dell’urbanistica, il programma prevede in più punti la preventiva consultazione dei cittadini, e varie forme di processi partecipativi.

Soppresse le Circoscrizioni, gli strumenti partecipativi di natura rappresentativa di tipo assembleare non consentono di raggiungere al meglio tutti i cittadini, ma prevalentemente le elite più direttamente interessate (imprese, e cittadini con più spiccati interessi patrimoniali o professionali).

E’ altresì evidente il fenomeno della partecipazione attiva di chi difende i propri interessi personali sostenendo per scelta tattica il programma della coalizione vincente.

Questo fenomeno, tipicamente Italiano e quindi anche Senigalliese, rischia di trasformare la democrazia partecipata in unanimità necessitata.

Si parla molto della necessità di cambiare il sistema, ma forse è il caso di iniziare, dal nostro quartiere, con più proposte, e meno polemiche.

Per evitare il rischio di strumentalizzazioni, quando ci sarà da sentire i cittadini, sulla bozza di carta fondativa per il governo del territorio, che dovrebbe riassumere tutte le questioni importanti che riguardano l’edilizia, nella città e nelle frazioni, la procedura più trasparente e democratica è e resta quella del referendum.

Alcune scelte politiche possono arrecare vantaggi o svantaggi notevolissimi ai cittadini, per cui vale la pena fare un piccolo investimento sulla trasparenza e sulla partecipazione democratica, per dare ai cittadini la possibilità di esprimere la propria opzione fra più proposte possibili, anche con sistemi innovativi e poco costosi, come quelli che le nuove tecnologie ci offrono. La disciplina comunale dei referendum, in tale ottica, andrebbe adeguata al passo veloce delle nuove tecnologie.

IL PARCO DELLA CESANELLA

“Il Parco della Cesanella sarà realizzato in parte con le risorse assegnate dalla Società Autostrade a titolo di compensazione per la emissione di CO2” (pag.24).

Lasciando stare per un attimo l’ingiustizia di legare il recente ampliamento dell’Autostrada, con la promessa ultradecennale di un Parco, che doveva originariamente compensare l’espansione edilizia nel quartiere, avremo forse questo benedetto Parco, che sarà però sia a compensazione dell’espansione edilizia comunale, in quanto standard urbanistico necessitato, sia a compensazione delle emissioni di CO2, in autostrada.

Queste premesse potrebbero far pensare ad un massiccio intervento di forestazione, che consenta l’emissione di rilevanti volumi di ossigeno, ma i facili ottimismi sono messi in dubbio dalla locuzione “in parte”, contenuta nella frase programmatica sopra riportata.

Come interpretarla? Il “Parco” sarà realizzato solo per una parte, e poi si vedrà, oppure per una parte “grazie” ad Autostrade e per l’altra con altri fondi? Con quali fondi? Quando?

Il bilancio comunale non permette significativi margini di manovra, ed il “Parco” non può aspettare, anche perchè alle porte si intravede già la possibilità di veder popolate, ai confini del Parco, delle nuove abitazioni, alcune delle quali sono già in vendita come “residenze sul parco”, sulla scia di una prassi commerciale radicata ormai da tempo.

Pertanto, reiteriamo all’Amministrazione la nostra proposta di realizzare il parco, prima delle residenze sul Parco, delle quali è prevista la realizzazione, e garantire la sua manutenzione, con la collaborazione di associazioni, cooperative o imprese locali, da individuare con un bando, che come corrispettivo della manutenzione del parco preveda il diritto di realizzare o gestire un’attività ludica, ricreativa, per bambini ed anziani.

I PROGRAMMI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA (PRU) E LE SOCIETA DI TRASFORMAZIONE URBANA (STU)

Dopo una lunga fase di espansione edilizia, è posto il problema del degrado di alcune aree caratterizzate da un elevato consumo del territorio.

I programmi e le società di trasformazione urbana (pag.22 delle linee) rappresentano utili strumenti di intervento, perché consentono di catturare finanziamenti pubblici e privati, mediante accordi per la perequazione urbanistica e per il cofinanziamento di interventi pubblici, in contropartita di azioni di ristrutturazione e risanamento conservativo promosse da privati.

Non bisogna però dimenticare che le società di trasformazione urbana hanno, fra gli altri “vantaggi”, l’opportunità di promuovere espropri di proprietà private, con procedure semplificate.

Sarebbe quindi opportuno fare chiarezza su questo punto, per evitare il rischio del ripetersi delle ingiustizie dei cittadini che hanno pagato il prezzo dell’espansione edilizia con il proprio patrimonio immobiliare, spesso frutto di una vita di lavoro e di sacrifici, pagati con espropri che non hanno remunerato la perdita subita, con i dovuti controvalori di mercato.

In coerenza con il principio della coesione sociale (pag.7), delle pari opportunità (pag.7 ed 8) e dello sviluppo sostenibile (pag.19), va affermato nella nuova carta fondativa per il governo del territorio un no chiaro e netto all’esproprio di aree private, per realizzare ulteriore espansione edilizia o viaria, in modo da evitare la conseguente differenziazione fra i cittadini che possono trarre vantaggio dall’urbanistica, con l’edificabilità delle loro aree agricole, rispetto ai cittadini che sono stati costretti a subirla, con espropri ingiusti, perché non integralmente compensativi.

Questo principio eviterebbe il rischio di veder orientare il consenso politico verso un potere utilizzato senza limiti né garanzie adeguate.

Nell’urbanistica, chiediamo la garanzia del mantenimento della proprietà privata, per chi l’ha già, evitando espropri finalizzati all’ulteriore espansione edilizia o ai programmi di riqualificazione urbana.

Inoltre, va affermato, con più rigore, il principio che agli Organi politici è consentito solamente formulare indirizzi e programmi, mentre la gestione concreta degli affari edilizi ed amministrativi compete agli uffici comunali, i quali hanno precise responsabilità, nel caso di violazione del dovere di imparzialità: responsabilità che vengono meno quando chi Amministra interviene indebitamente nella gestione delle pratiche urbanistiche.

ALTRE IDEE INTERESSANTI

Bisogna dare atto che il programma recepisce dal dibattito cittadino molte delle proposte innovative emerse nel corso della campagna elettorale e che nel precedente mandato non erano state inserite nel programma del centro sinistra: nidi condominiali, sportello unico per gli anziani per l’accesso a tutti i servizi socio assistenziali; sostegno alla progettualità nel campo scolastico per sopperire ai danni causati dalle cosiddette “riforme”; incentivazione mirata all’uso di veicoli elettrici; coinvolgimento delle associazioni locali per la gestione delle iniziative del Teatro La Fenice; distretto dell’economia solidale e sviluppo della produzione locale nei farmer market; sostegno alla mobilità nautica costa/costa da e per il Porto.

Riguardo a tali obiettivi, bisogna apprezzare la capacità di ascolto di chi ha scritto le linee programmatiche, ma bisogna anche considerare che la realizzazione degli obiettivi dipenderà dall’abbattimento o meno di ostacoli burocratici che al momento rendono complicato, per esempio, l’avvio di nidi condominiali, perché mancano le norme specifiche che permettono di derogare agli standards organizzativi e logistici previsti nella legislazione statale e regionale, per i nidi, in generale. Analogamente, sarà difficile costruire l’unica vera efficace porta d’ingresso ai servizi per tutti gli anziani, che dovrebbe essere secondo logica, e in base all'obiettivo dell'integrazione socio sanitaria, il medico di famiglia, per ragioni legate alla prossimità ed alla fiducia che tale figura si è guadagnata negli anni presso la popolazione anziana. Attualmente, per ragioni burocratiche, i medici di famiglia non sono nelle condizioni di poter presentare e di far accedere gli anziani a tutti i servizi socio assistenziali, disponibili invece presso l’ufficio di promozione sociale dell’ambito territoriale locale.

A parte questi aspetti, citati a titolo esemplificativo, per combattere la burocrazia inutile serve l’unione di tutte le forze che possono spendersi ed essere messe in campo dal Comune, che potrà raggiungere quanti più obiettivi quanto più saprà confrontarsi con le opposizioni, non solo sul piano politico, ma anche e soprattutto sul piano dell’amministrazione.

UNA DIMENTICANZA?

Malgrado gli intenti espressi in campagna elettorale, circa l’impegno di stare vicino (solo fisicamente o anche con aiuti concreti?) ai cittadini del nostro quartiere, e non solo, che sono stati interessati dagli espropri, a seguito dell’avvio dei lavori relativi alla realizzazione della terza corsia dell’A14 e della complanare, nella bozza di linee programmatiche non è previsto alcunchè in favore di chi chiede a Società Autostrade un indennizzo corrispondente ai valori di mercato, in linea con gli orientamenti espressi sul punto dalla Corte Europea per i diritti dell’Uomo.

ANALISI DELLE LINEE PROGRAMMATICHE DEL COMUNE DI SENIGALLIA


Il Comune, se volesse, potrebbe favorire, con azioni concrete, la stipula di transazioni fra Società Autostrade e cittadini, riconoscendo l’esistenza dei contenziosi in corso, nei quali sono contestati, fra gli altri, anche svariati provvedimenti comunali. In tale ottica, il Comune potrebbe far chiudere bonariamente i contenziosi e quindi in modo trasparente prestabilire alcune modalità procedurali con le quali compensare i cittadini danneggiati, non necessariamente con danaro (come è noto le casse comunali non garantiscono una sufficiente disponibilità), ma anche con il riconoscimento dei diritti edificatori persi a causa dell’esproprio, individuando altri terreni edificabili sui quali far migrare i volumi persi, mediante gli strumenti dell’urbanistica perequativa.

Purtroppo si nota la mancanza di segnali in questo senso, nel programma, per cui si formula l’auspicio che si ponga rimedio a questa lacuna in futuro, in modo che ciascuno di noi della Cesanella possa veramente sentirsi una parte di quella che dovrebbe essere la tanto sbandierata “città di tutti”.

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