mercoledì 26 agosto 2009

PROMESSE SENZA FATTI = VALENZA " ZERO "

IL COMITATO PRO CESANELLA HA AVUTO LA PROMESSA DI UN PARCO

- di Claudio Piermattei e Laura Mengucci

Ci basta l’assicurazione dell’Amministrazione, sul fatto che il Parco della Cesanella, che aspettiamo da oltre trenta anni, sarà realizzato, come previsto da un piano urbanistico particolareggiato?
Andiamo avanti, con nuove iniziative e con l’obiettivo di avere il Parco il prima possibile, con la massima estensione possibile e con il maggior numero di alberi, oppure lasciamo perdere (in attesa fiduciosa)?
Ci sono molti aspetti ancora da definire: innanzitutto un Parco esiste quando i lavori relativi alla sua realizzazione sono terminati e collaudati, e non quando il Parco è stato solo promesso.
Certo, una promessa è meglio di niente, ma non basta certo per dire che l’obiettivo nostro sia stato raggiunto.
Poi non basta piantare degli alberi per garantire la loro corretta manutenzione, nel tempo.

  1. Serve un piano per la gestione del Parco che ne affidi possibilmente la cura a dei privati (perché le risorse Comunali non sono illimitate) in cambio della gestione di un’attività ludica, ricreativa, o quant’altro emergerà dal concorso delle idee progettuali.
  2. Serve un esame più attento del progetto di realizzare una scuola, dentro al perimetro del Parco.
  3. Serve anche un esame analitico dell’operazione relativa alla vendita all’asta di aree comunali (ancora da vendere) inserite nel perimetro del Parco e sulle quali è stata spalmata una volumetria precedentemente assegnata ad un’area meno vasta, con la conseguente valorizzazione immobiliare del “patrimonio” comunale, e con il restringimento della complessiva destinazione a verde pubblico.

Bisogna porre il problema della riduzione del verde pubblico complessivo che discenderebbe da una programmazione che potrebbe ridurre a uno i due “boschi urbani” da prevedere per la città: uno è quello che è stato precedentemente previsto alla Cesanella e per il quale sono state acquisite le aree dai privati e realizzate delle case e dei condomini, ai margini; un altro “bosco urbano” è quello che dovrebbe essere realizzato come opera di compensazione ambientale, dalla Società Autostrade, a seguito della realizzazione della terza corsia dell’A14.

Considerata la limitatezza delle risorse finanziarie a disposizione del Comune, una maggiore quota di verde pubblico potrebbe essere ottenuta valutando la possibilità (con uno studio di fattibilità) di concentrare gli interventi della Società Autostrade su alcune aree collinari in frana e su quelle vicine ai quartieri che subiranno con la terza corsia le maggiori ripercussioni ambientali negative, che vanno compensate, perché il degrado sarà là, e non tanto qua, dove la realizzazione delle piantumazioni e soprattutto la loro manutenzione potrebbe essere messa a carico di un privato, che in cambio potrebbe realizzare e gestire un’attività ludica o ricreativa, incamerando il relativo provento.
Così si garantirebbe una lunga vita ad un Parco ben tenuto e curato da qualcuno.
Nulla di fantascientifico, nelle Marche esistono molti esempi felici di Parchi vivi e ben tenuti grazie all’impegno delle Associazioni e delle Imprese locali.

Esempi?

A seconda dei gusti, si può spaziare dal Parco del Geofisico di Corinaldo (http://www.selvadiboccalupo.it/ ) allo sky park di Novafeltria (http://www.skypark.it/ ), e comunque deve essere dato spazio alle idee, alle proposte, e alla sensibilità della popolazione residente, che da quello che ho sentito apprezzerebbe qualcosa di poco chiassoso, destinato ai bambini e che faccia arrivare dei visitatori e dei clienti da fuori, a vantaggio delle attività commerciali del quartiere, e non solo.
Non troppo casino, ma neanche il silenzio tombale, in altri termini.

Ci sono quindi molti aspetti da studiare nel dettaglio, e ancora degli altri obiettivi del Comitato pro Cesanella da raggiungere o da portare a termine, per cui andremo avanti fino in fondo, con iniziative nuove e finalizzate a seguire la partita da vicino, il più vicino possibile.

Siamo partiti meno di un anno fa, grazie all’idea di Laura Mengucci, che ha incontrato Peppe Gambelli, Claudio Piermattei, Michela Vicari, Giacomo Giraldi, la Piaga di Velluto e poi altri, fino a formare un bel gruppetto, denominato “zoccolo duro”, che ha tenuto delle affollate riunioni mensili e propositive di quartiere, al Bocciodromo, precedute da faticosi volantinaggi, e quindi ha avviato alcune iniziative, che hanno avuto un plauso perché propositive, come la presentazione di un progetto per avere un sottopasso di fronte al Piazzale Michelangelo (con una piccola parte delle entrate che saranno incamerate come oneri di urbanizzazione delle aree localmente da edificare), alcuni video, un concertino, ricerche sulla storia del quartiere, alcuni articoli scherzosi ed altri meno.

Tutto volontariato e desiderio di mettere a disposizione un po’ del poco tempo libero per fare qualcosa che possa andare verso l’interesse collettivo del quartiere.

In questa ottica, abbiamo redatto dei comunicati stampa per esprimere la nostra posizione sui fatti di cronaca che in questo periodo hanno interessato il nostro quartiere.

Abbiamo anche incontrato i rappresentanti dei Partiti politici che hanno chiesto di ascoltarci.

Abbiamo rappresentato nel dettaglio i nostri obiettivi, e siamo arrivati al punto di aver ottenuto degli interessamenti, e la promessa di avere il Parco, che è nel titolo.

A questo punto, come Comitato non possiamo che aspettare, o serrare le fila, nella direzione dei nostri obiettivi, che come visto non sono realizzabili nel breve periodo.

Che fare? Propendiamo per la seconda ipotesi.

lunedì 3 agosto 2009

ULITME NOTIZIE POI... FERIE PER TUTTI !

Brevi commenti su un’ordinanza recente del TAR delle Marche

Gli espropri per la terza corsia dell’A14 e per la strada Complanare interessano anche dei residenti alla Cesanella, quindi non possiamo non commentare brevemente la recente ordinanza del TAR Marche che è pubblicata per stralcio nel sito www.versuscomplanare.com e con la quale si respinge la richiesta di sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti relativi all’approvazione dei progetti per la realizzazione della strada complanare.

Il rigetto della richiesta di sospensiva non si basa sull’infondatezza della domanda.

Se il TAR avesse ritenuto infondata la domanda, avrebbe respinto la domanda di sospensiva perché infondata o, come dicono gli esperti, perché carente del fumus boni juris.

Nel caso di specie, questo non è avvenuto.

Pertanto, vi sono ulteriori motivi a indiretta riprova della tesi della illegittimità della procedura, e per sostenere che non sia più il caso di offrire un’indennità di esproprio, che presuppone un iter legittimo, ma sia il caso di offrire il valore di mercato a chi ha case o terreni occupati, perché nel caso di occupazioni illegittime va pagato il valore di mercato, oltre ai danni, gli interessi e le spese legali. Per capire i motivi di illegittimità, si può visitare il sito www.versuscomplanare.com

Il rigetto della richiesta di sospensiva è motivato solo per la preminenza dell’interesse pubblico alla celere conclusione dei procedimenti, ai sensi dell’art.246 del d.lgs. 163/06.

Riportiamo la norma:

1. Nei giudizi davanti agli organi di giustizia amministrativa che comunque riguardino le procedure di progettazione, approvazione, e realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi e relative attività di espropriazione, occupazione e asservimento, di cui alla parte II, titolo III, capo IV, le disposizioni di cui all'articolo 23-bis, legge 6 dicembre 1971, n. 1034 si applicano per quanto non espressamente previsto dai commi 2, 3, 4, del presente articolo.

2. Non occorre domanda di fissazione dell'udienza di merito, che ha luogo entro quarantacinque giorni dalla data di deposito del ricorso.

3. In sede di pronuncia del provvedimento cautelare, si tiene conto delle probabili conseguenze del provvedimento stesso per tutti gli interessi che possono essere lesi, nonché del preminente interesse nazionale alla sollecita realizzazione dell'opera, e, ai fini dell'accoglimento della domanda cautelare, si valuta anche la irreparabilità del pregiudizio per il ricorrente, il cui interesse va comunque comparato con quello del soggetto aggiudicatore alla celere prosecuzione delle procedure.

4. La sospensione o l'annullamento dell'affidamento non comporta la caducazione del contratto già stipulato, e il risarcimento del danno eventualmente dovuto avviene solo per equivalente.

5. Le disposizioni del comma 4 si applicano anche alle controversie relative alle procedure di cui all'articolo 140.

La norma si applica alle infrastrutture di cui alla parte II titolo III capo IV del d.lgs. 163/06.

Tale parte della legge è relativa alle infrastrutture strategiche di interesse nazionale, o in certi casi regionale e ad altre casistiche che esulano completamente dal caso della strada interquartieri Complanare, che non copre neanche l’intero territorio di Senigallia.

Da dove risulta che la strada Complanare sia una infrastruttura di interesse nazionale o regionale?

Dove emerge che l’interesse pubblico ad avere presto la strada Complanare, che potrebbe sbloccare nuove edificazioni private, all’uscita dei suoi 6 (sei) svincoli, è prevalente sull’interesse di chi si vedrà privare a indennizzi irrisori della casa, della salute, e del patrimonio, per il quale ha lavorato una vita ( e dopo aver visto “valorizzati” i terreni di quasi tutti i propri vicini ) ?

Grossi dubbi.





PAROLE DETTE PER IL LORO VERO NOME

Rinnovare significa anche sostituire certe inconferenti denominazioni, come “Marina vecchia”.

Vecchio sarà chi snobba la nostra spiaggia con queste parole.

Non è solo una questione di apparenza, ma anche di storia e di memoria collettiva.

Marina vecchia non ricorda fedelmente la storia di quella spiaggia, perché in un passato remoto non veniva chiamata così. La denominazione, se vogliamo considerarla tale, risale alla fine degli anni ’70 . La spiaggia più o meno attrezzata della Cesanella non è vecchia o più vecchia di altre, anzi nasce molti anni dopo il famoso Hotel Bagni, che stava dove oggi c’è l’Hotel Marche, per cui la nostra Marina sarebbe nuova, rispetto a quella subito a sud del Porto di Senigallia, che fu la prima.

Marina vecchia in realtà nasce come locuzione vagamente spregiativa, in un periodo che ricordo bene perché ero piccola e Cesanella veniva già impercettibilmente sbeffeggiata con appellativi come il Bronx di Senigallia, mentre con la stessa indole si evitava di riconoscere che la Cesanella potesse avere una “sua” spiaggia, e da questa idea è nata quell’espressione, per separare il lato mare dalla periferia retrostante e far risaltare il fatto che la passeggiata del lungomare non fosse nuova.

Adesso abbiamo un lungomare dignitoso e ristrutturato, e ci sarebbe la strada (Via Mameli) da sistemare un po’, oltre ad altro, che abbiamo evidenziato in precedenti articoli, ma quello che a questo punto dovremmo toglierci di dosso, anche perché non ci costa niente farlo e ci darà soddisfazione, è quel nome: Marina vecchia.

Iniziamola a chiamare il Lungomare (o la spiaggia o la Marina, se proprio la volete così, alla Marinara) della Cesanella, e indichiamola quando poniamo insegne, pubblicità e indicazioni per i viandanti. Chiediamo al Comune dei cartelli per il quartiere e per il Lungomare della Cesanella.

Non dite che costa troppo e che non si può, perché tutto si può fare, se c’è volontà e se costa poco. Ci sentiremo meglio tutti, dopo, vedrete. Ormai la gente sa distinguere le valide motivazioni ostative dalle prese per il barbecue.


OMBRELLONI BUONI E OMBRELLONI CATTIVI

A chi non è mai capitato di vedere nella spiaggia libera quegli ombrelloni permanenti, con lucchetti e sdraie, che nessun vandalo ha mai osato lambire neppure con il proprio soffio ?

I vandali sono sempre più all’attacco, danneggiano gli stabilimenti balneari in regola, le automobili di quelli che non si fanno gli affari propri e anche quella giostra che anni fa, e fino all’anno scorso, veniva alla Cesanella, nel Piazzale Michelangelo, al lato nord, dalla parte del bar Contardi.

Eppure i vandali sembrano tutelare, come se fossero una Soprintendenza, questi ombrelloni sacri. A loro l’invito di avere la stessa cura che hanno per questi ombrelloni anche per gli altri beni privati, che invece danneggiano.

Neppure i controlli delle autorità demaniali e comunali sono utili perché rastrellano merce contraffatta e venditori abusivi, mentre gli ombrelloni sacri rinascono come funghi.




COMITATO PRO CESANELLA E L’ITALIA DEI VALORI

Fatevi un’idea, e leggetevi attentamente i nostri comunicati e quelli dell’Italia dei Valori di Senigallia, sul Parco della Cesanella.

Comunicato IdV: http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=208703

Replica CpC: http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=208792

Replica IdV: http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=208862

Ricordiamo solo per scrupolo al gentile pubblico dei lettori del nostro sito, e a tutti quelli che desiderano capire, che un Parco non si realizza piantando allegramente degli alberelli nelle date che aggradano ai piantatori, bensì avendo cura di ciò che si vuole andare a fare, ossia approvando un progetto agronomico e tecnico al livello preliminare, e quindi definitivo ed esecutivo, dopo aver inserito l’opera nel programma delle opere pubbliche e soprattutto dopo aver elaborato un programma finanziario per la gestione che individui dei sistemi per la manutenzione del Parco a regime. Ciò occorre affinchè il Parco non diventi un posto poco curato e pericoloso, atteso che il Comune come è noto ha una limitata disponibilità di risorse umane da destinare alla manutenzione del verde, e non possiamo sperare che Autostrade ci curi in eterno la manutenzione del Parco.

I Parchi, come tutte le cose belle, nascono e crescono solo con la cura e con l’attenzione. Avevamo proposto un bando pubblico per affidare la gestione a chi proporrà, in un concorso di idee, un’attività ludica o ricreativa, e da essa trarrà il compenso per l’opera di manutenzione, secondo gli schemi della finanza di progetto.

I fatti sono che non vediamo i provvedimenti che servono per darci un Parco che tenga conto dei Valori ambientali della corretta gestione del Verde, nel tempo.

Forse siamo pignoli noi, o forse è meglio che la fretta e la concitazione pre – elettorale partorisca il gattino dell’inizio dei lavori del parchetto dalla incerta perimetrazione che ci offrono.

Vedete voi … fatevi un’idea, noi non chiediamo niente a nessuno, e neanche il voto, lottiamo per avere il Parco, perché è un diritto stabilito in piani e delibere Comunali, e quindi siccome non esiste ancora il Parco andiamo avanti e vi invitiamo a mandarci le vostre opinioni, anche quelle negative.

Buone vacanze a tutti.